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dai GIORNALI di OGGI

Decreto anti-crisi pronto per l'Aula

Tra gli emendamenti anche una moratoria sui debiti delle piccole e medie imprese

Si va verso la fiducia, insorge Franceschini

Il leader del Pd "Si svuota il Parlamento. E lo scudo è un condono immorale". E l'Mpa dice no al testo

ROMA - Via libera delle commissioni Bilancio e Finanza al decreto legge anti-crisi e alle numerose novità introdotte nel corso dei lavori parlamentari. Al momento della votazione il Pd è però insorto e ha abbandonato i lavori. L'Udc non ha partecipato alle votazioni mentre l'Mpa, che fa parte della coalizione di governo, ha votato contro.

2009-07-22

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

CORRIERE della SERA

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2009-07-22

Tra gli emendamenti anche una moratoria sui debiti delle piccole e medie imprese

Decreto anti-crisi pronto per l'Aula

Si va verso la fiducia, insorge Franceschini

Il leader del Pd "Si svuota il Parlamento. E lo scudo è un condono immorale". E l'Mpa dice no al testo

ROMA - Via libera delle commissioni Bilancio e Finanza al decreto legge anti-crisi e alle numerose novità introdotte nel corso dei lavori parlamentari. Al momento della votazione il Pd è però insorto e ha abbandonato i lavori. L'Udc non ha partecipato alle votazioni mentre l'Mpa, che fa parte della coalizione di governo, ha votato contro. Fra le misure principali che hanno incassato il primo ok del Parlamento, lo scudo fiscale, la mini riforma delle pensioni con tanto di innalzamento dell'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego e le misure in favore del mondo delle imprese. Il testo approda mercoledì all'esame dell'aula di Montecitorio ed è ormai scontato che il governo decida di porre la questione di fiducia. Un proposito, questo, che già solleva gli animi del centrosinistra: il leader del Pd, Dario Franceschini, parla di un "modo di svuotare il nostro sistema parlamentare, senza nemmeno dichiararlo".

FINI - "Se il governo pone la fiducia sul testo del decreto anti-crisi approvato dalla commissione, non si può parlare di mortificazione del Parlamento", ha commentato il presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Farei sentire la mia voce, e l'ho già detto al governo, se la fiducia venisse posta su un maxi-emendamento che contenesse parti ulteriori, non trattate o conosciute durante l'esame in commissione". La fiducia, ha aggiunto Fini, è "prevista" e non in contrasto con la Costituzione. "È semmai il suo abuso che denota un problema di tipo politico, più che di rispetto del potere legislativo da parte di quello esecutivo".

MAGGIORANZA BATTUTA - Qualche segnale politico è arrivato nell'ultima fase dell'esame degli emendamenti. La maggioranza è stata battuta per 30 voti a 29 su un emendamento all'articolo 3 del provvedimento riguardante i costi di trasmissione e i relativi controlli da parte dell'Authority dell'energia elettrica. Sull'emendamento il governo aveva espresso parere contrario. E lo stesso voto contrario dell'Mpa al testo complessivo del decreto lascia supporre che qualche malumore all'interno del centrodestra vi sia. "C'è stata una totale chiusura - ha commentato il deputato Roberto Commercio - , vediamo un predicato ma poi nei fatti c'è un "praticato" zero". E a chi gli chiede se voteranno no alla fiducia, Commercio risponde: "Stasera riuniamo la direzione e valutiamo anche questa ipotesi".

MORATORIA SUI DEBITI - Nel frattempo, dopo l'emendamento al decreto anti-crisi che prevede sgravi del 3% sull'aumento del capitale sociale delle imprese fino a 500 mila euro, arriva una moratoria sui debiti delle piccole e medie imprese. Lo prevede una riformulazione dell’emendamento al dl anticrisi sugli sgravi fiscali per il rafforzamento patrimoniale delle imprese. Per sostenere le Pmi, si legge nel testo, il Tesoro è autorizzato a stipulare entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto una apposita convenzione con le banche "per favorire l’adesione degli istituti di credito a pratiche finalizzate all'attenuazione degli oneri finanziari sulle piccole e medie imprese anche in relazione ai tempi di pagamento degli importi dovuti tenendo conto delle specifiche caratteristiche dei soggetti coinvolti".

"LO SCUDO? CONDONO IMMORALE" - Franceschini non ha contestato solo la scelta di metodo del governo, ovvero l'imposizione della fiducia. Nel mirino del segretario del Pd c'è anche la norma sul cosiddetto scudo fiscale, giudicata "un favore a chi ha violato la legge". Lo scudo, ha affermato Franceschini, "non è nient'altro che un condono, ed è tanto più immorale perché con un'aliquota insignificante si fa un favore a chi ha violato la legge".

L'IDV PRENDE LE DISTANZE - L'Italia dei valori prende le distanze dalla scelta strategica fatta dal Pd, di non partecipare al voto in commissione. "Noi abbiamo partecipato al voto e votato contro, abbiamo ritenuto corretto restare dentro per manifestare comunque la nostra contrarietà di metodo e merito sul provvedimento - ha detto Antonio Borghesi, vice presidente dei deputati dipietristi -. Non ci sembra che uscire dall'aula sia un modo per non far costituire un precedente". Un riferimento alla scelta della maggioranza di raggruppare e far votare un consistente blocco di emendamenti al testo ai quali era stato dato un parere favorevole per riuscire a completare l'esame del dl, cosa giudicata appunto "un precedente brutto".

IL "MAXI PACCHETTO EMENDATIVO" - Quello portato in commissione dalla maggioranza è una sorta di maxi-emendamento, simile a quello sul quale il governo pone la fiducia in aula. Durante la corposa discussione nelle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera sul dl anti-crisi, per poter chiudere l'esame è stata usata la formula del "maxi-pacchetto emendativo". Per poter completare la discussione del testo avendo votato tutti i punti dell'ampio provvedimento e dunque poter andare in Aula con il relatore e poter mettere una eventuale fiducia su un testo quantomeno "visto" in commissione, infatti, la maggioranza ha inserito tutti i punti rimasti fuori dall'esame (si va dallo scudo fiscale alle pensioni alla Tremonti ter) in un unico "pacchetto" di proposte di modifica alle quali era stato dato parere favorevole di relatori e governo che è stato a quel punto votato in un'unica volta.

 

21 luglio 2009

 

 

 

 

 

Presentato l'emendamento del governo. Si parla già di voto di fiducia

Decreto anticrisi, sgravi per le imprese

Previsto il 3% sull'aumento del capitale sociale. Tassa sull'oro, l'aliquota va al 6 %

ROMA - Arriva l'emendamento al decreto anti-crisi che prevede sgravi del 3% sull'aumento del capitale sociale delle imprese fino a 500 mila euro: questo varrà per l'anno in cui l'aumento viene effettuato e nei quattro anni successivi. Il testo è stato depositato stamattina nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera che stanno discutendo il provvedimento ed è a firma dei relatori.

LA TASSA SULL'ORO - Retromarcia invece sulla tassa per le riserve auree. Con un nuovo emendamento dei relatori, l'aliquota è stata riportata dall'1 per cento proposto la settimana scorsa al 6 per cento come prevedeva in origine il decreto anticrisi. Nel testo a firma Chiara Moroni e Maurizio Fugatti, relatori del dl 78 rispettivamente per le commissioni Bilancio e Finanze della Camera, si prevede anche un tetto massimo di 300 milioni di euro di entrate nel 2009 per le casse dello Stato. Nel caso invece non si dovesse raggiungere il gettito stimato, a copertura delle misure finanziate con la tassa sull'oro si procederà con tagli sulla tabella C della finanziaria 2009. La nuova formulazione dell'emendamento prevede anche che sia la Banca d'Italia a decidere quale parte della sua riserva aurea sarà tassata. Le disposizioni "si applicano alle disponibilità auree della Banca d'Italia solo nella misura reputata funzionale dalla stessa Banca d'Italia a garantire l'indipendenza istituzionale e finanziaria della banca stessa nell'ambito del sistema europeo di banche centrali", ha spiegato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti in una lettera di chiarimento inviata al presidente della Camera Gianfranco Fini dopo i rilievi della Bce al provvedimento. In questo modo, ha sottolineato, "l'indipendenza istituzionale e finanziaria della banca centrale è salvaguardata".

BANCHE DATI ANTI-EVASIONE - Un altro emendamento al decreto anticrisi prevede che gli ispettori del fisco possano, nell'attività di lotta all'evasione, accedere alle carte (ma anche a notizie, dati e informazioni) relative alle attività di controllo e di vigilanza di natura creditizia, finanziaria e assicurativa svolte dalle authority di settore: cioè da Bankitalia, Consob e Isvap. La richiesta può essere fatta "anche in deroga a specifiche disposizioni di legge". In particolare - riporta il testo - è stabilito che gli uffici potranno "richiedere ad autorità ed enti, notizie dati, documenti e informazioni di natura creditizia, finanziaria ed assicurativa, relativa alle attività di controllo e di vigilanza svolta dagli stessi, anche in deroga a specifiche disposizioni di legge". La richiesta richiederà però un via libera gerarchico molto alto. È infatti previsto l'obbligo di "autorizzazione del direttore centrale dell'accertamento dell'Agenzia delle Entrate (cioè del numero uno dei controlli fiscali in Italia.) o dei direttori regionali della stessa, ovvero, per il Corpo della Guardia di Finanza, dei comandanti regionali".

LA FIDUCIA SUL TESTO - Intanto il governo si prepara a blindare con la fiducia il decreto anti-crisi. Per arrivare entro fine luglio all’approvazione definitiva del provvedimento che contiene lo scudo-fiscale, l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne e la regolarizzazione di colf e badanti. Nella giornata di lunedì le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno portato avanti l’esame degli emendamenti. Si profila tuttavia uno slittamento dell'approdo in Aula alla Camera del decreto. L'esame sarebbe dovuto iniziare martedì mattina alle 11, ma probabilmente si rinvierà a mercoledì mattina, quando il governo dovrebbe porre la fiducia sul testo. I lavori delle commissioni Bilancio e Finanze dovrebbero protrarsi infatti fino a tutta la mattina di martedì.

 

20 luglio 2009(ultima modifica: 21 luglio 2009)

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-07-22

DOSSIER Ecco i contenuti del decreto anticrisi. Primo via libera della Camera

Dallo scudo fiscale alle multe: solo a Roma 400 mila sanatorie

Minicondono per le multe auto

e moratoria-debiti per le imprese

di GIOVANNI PARENTE

ROMA - Non solo scudo fiscale. Il via libera delle commissioni Bilancio e finanze della Camera al decreto anticrisi porta anche una sanatoria per le multe ricevute fino al 31 dicembre 2004. L'emendamento approvato ieri consentirà di estinguerle pagando, anche per quelle su cui è stata già emessa l'ingiunzione, una somma pari al minimo della sanzione pecuniaria amministrativa prevista per ogni norma violata e un tasso del 4% per l'agente della riscossione a titolo di rimborso. Quindi senza gli interessi. Un correttivo proposto da Maurizio Leo, deputato del Pdl e neo assessore al Bilancio del Comune di Roma. La misura solo nella Capitale dovrebbe riguardare tra i 400 e i 600mila cittadini.

Nel testo uscito dalle commissioni, si apre poi una strada per effettuare una moratoria sui debiti delle piccole e medie imprese. In pratica per sostenere le Pmi in difficoltà, il Tesoro è autorizzato a sottoscrivere, entro 120 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione, una convenzione con l'Abi per consentire di attenuare gli oneri finanziari anche in relazione ai tempi di pagamento degli importi dovuti.

Il provvedimento si arricchisce anche delle agevolazioni per la ricapitalizzazione. Con uno sgravio del 3% sull'imponibile per la sottoscrizione di aumenti di capitale fino a 500mila euro. Sempre in tema imprese, si apre la possibilità alle aziende di fare rifornimento di gas direttamente sul mercato, acquistandone fino a cinque milioni di metri cubi a prezzi che saranno fissati dal governo su proposta dell'Authority di settore.

Semaforo verde anche al tanto discusso scudo fiscale: sì a rimpatrio di fondi e beni da Paesi extra-europei o a reintroduzione e regolarizzazione da Stati Ue o aderenti allo spazio economico europeo che garantiscono un effettivo scambio di informazioni in via amministrativa. L'aliquota applicata è del 5%. Ma se si prova che la permanenza all'estero è stata inferiore a cinque anni, l'importo da pagare diventa inferiore. Mentre nel contrasto all'evasione Fiamme gialle e Agenzia delle entrate potranno chiedere di accedere alle informazioni di Bankitalia, Consob e Isvap.

Tra le altre misure, arriva con un emendamento anche l'equiparazione graduale dell'età pensionistica tra uomini e donne nella pubblica amministrazione. Il primo "gradino", secondo il testo approvato, è previsto il 1° gennaio 2010 per arrivare con uno scatto ogni due anni entro il 2018 a livellare l'età di uscita a 65 anni. Dalle commissioni della Camera parere favorevole alle modifiche sulla norma relativa alla tassa sull'oro: aliquota al 6% ma viene stabilito un tetto d'imposta di 300 milioni.

Novità in vista anche per i board delle municipalizzate. Sarà possibile azzerare gli organi amministrativi, di controllo e di vigilanza delle società interamente controllate da un singolo ente locale per i quali sia stata decisa la riduzione del numero dei componenti o degli emolumenti. La revoca, avendo i connotati della giusta causa, pregiudicherà il risarcimento. La finestra aperta dalla norma avrà una durata di sei mesi una volta diventata legge.

(22 luglio 2009)

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-07-22

Il decreto anti-crisi sbarca in Aula tra le proteste

Il dl anti-crisi arriva alla Camera. E l'opposizione protesta. Roberto Giachetti ed Erminio Quartiani del Pd intervengono per denunciare il blocco del mandato al relatore per l'Aula insieme a tutti gli emendamenti che avevano avuto parere favorevole. "Questa procedura - spiega Quartiani - impedisce ai singoli deputati, non importa se di maggioranza o di opposizione, di votare ed esprimersi senza vincolo di mandato. Non si può fare in un Parlamento democratico". E Roberto Giachetti ha rincarato la dose dicendo che "non ci sono precedenti identici" rispetto a questo modo di operare. Critiche respinte al mittente dai presidenti delle commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio. "Ho letto tutti i precedenti, dal 2007 al 1993", ha detto Giancarlo Giorgetti, che ha aggiunto: "Forse abbiamo fatto una forzatura, ma non abbiamo violato il regolamento. Abbiamo fatto una cosa giusta, corretta ed equa".

Ma anche nella maggioranza il metodo del governo provoca malumori. "Questo metodo di lavoro ci sta esasperando: non possono arrivare in Consiglio dei ministri provvedimenti già 'chiusì dall'Economia. Ci tolgono competenze, e così ci hanno tolto anche i soldi. Come si fa ad andare avanti in questo modo? Ma se finora ho sopportato in silenzio, adesso basta", si sfoga Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente, in un'intervista al Giornale. È arrabbiata la ministra per la norma approvata all'interno del dl anti-crisi che esautora il dicastero dal rilascio delle autorizzazioni per le centrali elettriche e nucleari. E denuncia la norma che "rischia di provocare gravi danni al territorio e la sollevazione delle popolazioni interessate". Lo scontro è con il ministro Roberto Calderoli, che ha caldeggiato la norma e assicurato che la decisione è stata "presa da tutti" i colleghi di esecutivo: "La contrarietà del mio ministero era arcinota - ribatte Prestigiacomo - bastava che Calderoli consultasse i suoi uffici".

Prestigiacomo è delusa: "Non è possibile - aggiunge - che dopo un anno passato a lavorare come muli, rimuovendo incrostazioni ideologiche e lentezze burocratiche, ora che la macchina delle autorizzazioni funziona a ritmo serrato, si decida un'assurdità del genere. Semplificare non vuol dire abolire i controlli sull'ambiente e sulla salute: quando sono in ballo cose del genere, non sarò mai d'accordo". Ora, con la probabile fiducia sul provvedimento, sarà difficile modificare la norma: "Lo so - ammette il ministro - ma è mio dovere denunciare e lottare per provarci".

22 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-07-22

A B C Della MANOVRA

 

Manovra d'estate: via libera dalle commissioni della Camera

21 luglio 2009

Franceschini: "Il Governo svuota il Parlamento a colpi di decreti legge"

Prestigiacomo accusa: "A rischio la tutela ambientale sul nucleare"

Ecco come regolarizzare colf e badanti

L'abc della manovra

Manovra, Fini: "No alla fiducia su un testo diverso da quello della commissione"

 

Via libera delle commissioni Bilancio e Finanza alla manovra d'estate e alle numerose novità introdotte nel corso dei lavori parlamentari. Pd e Udc hanno abbandonato i lavori prima del voto per protestare contro il metodo usato dal governo e della maggioranza che con un solo voto hanno dato il via libera a un pacchetto nutrito di emendamenti che comprende, tra l'altro, lo scudo fiscale, gli incentivi alla ricapitalizzazione delle imprese, la mini riforma delle pensioni, la sanatoria delle multe. L'Mpa, che fa parte della maggioranza, ha votato contro. Il testo approda domani all'esame dell'Aula di Montecitorio ed è ormai scontato che i Governo decida di porre la questione di fiducia. Per chiudere l'esame la maggioranza ha usato la formula del "maxi-pacchetto" emendativo. Formula duramente attaccata dall'opposizione con Pd e Udc che l'hanno bollata come un "grave precedente di violazione delle regole parlamentari".

Vale solo per le colf il tetto al reddito per la regolarizzazione. Il tetto al reddito necessario per la regolarizzazione vale solo per le collaboratrici domestiche. Via libera delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera a una modifica alla manovra estiva sulla regolarizzazione di badanti e colf. La soglia di reddito non inferiore a 20 mila euro annui in caso di famiglia con un solo soggetto percettore di reddito e di 25 mila se il nucleo familiare è composto da più soggetti conviventi percettori di reddito, necessaria per la regolarizzazione, è relativa solo alle collaboratrici domestiche. Inoltre, per quanto riguarda le badanti, viene puntualizzato che la regolarizzazione può essere fatta anche da un componente della famiglia non convivente con la persona non autosufficiente per la quale si rende necessaria l'assistenza di questa figura.

Slitta a domani la discussione in aula sul decreto. Slitta a domani nell'Aula della Camera l'inizio della discussione generale sul decreto legge anticrisi: lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio accettando l'invito dei presidenti delle commissioni Bilancio e Finanze. I lavori nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera proseguono, infatti, a rilento: motivo dell'impasse è l'atteggiamento ostruzionistico del Pd e dell'Italia dei valori, che rallenta l'esame degli emendamenti. Si chiede il ritiro dell'emendamento sullo scudo fiscale, oltre a modifiche a Tremonti-ter, ammortizzatori sociali, energia e terremoto. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha accettato ritenendo "importante garantire tempi adeguati per permettere alle Commissioni di licenziare un testo compiuto". La discussione generale prenderà il via domani mattina dalle 10 alle 12.30. Poi riprenderà dopo le 16, al termine del question time, e fino a mezzanotte. Il voto finale sul testo, su cui aleggia la fiducia, potrebbe arrivare non prima dell'inizio della prossima settimana. Il testo dovrà poi essere esaminato dal Senato per la definitiva conversione in legge.

Governo battuto sul decreto legge anticrisi. Nonostante il parere contrario dei relatori e del sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti, le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato un emendamento del Pd che consente all'Autorità di verificare i costi di approvvigionamento dell'Eni all'estero per fissare il prezzo della quota di gas (cinque miliardi di metri cubi) da vendere direttamente ai grandi consumatori. "Il passo falso di Governo e maggioranza nelle commissioni Bilancio e Finanze sul decreto legge anticrisi - ha commentato il capogruppo del Pd in commissione Bilancio, Pierpaolo Baretta - dimostra come la complessità di questo decreto avrebbe bisogno di un confronto più aperto".

Gli 007 del Fisco potranno avere dati da Bankitalia, Consob e Isvap. Gli ispettori del fisco e la Guardia di finanza potranno chiedere e ottenere dalla Banca d'Italia e dalle altre autorità ed enti, come Consob e Isvap, dati utili all'attività di accertamento e nella lotta all'evasione. Gli ispettori potranno "richiedere ad autorità ed enti notizie, dati, documenti e informazioni di natura creditizia, finanziaria e assicurativa relativi alle attività di controllo e di vigilanza svolta dagli stessi, anche in deroga a specifiche disposizioni di legge". Necesaria la preventiva autorizzazione del direttore centrale dell'accertamento dell'Agenzia delle entrate o dei direttori regionali della stessa, o per il corpo della Guardia di finanza, del comandante regionale.

Tremonti-ter: incentivi revocati se i beni sono ceduti fuori spazio economico europeo. Gli incentivi previsti con la Tremonti-ter vengono "revocati se i beni oggetto degli investimenti sono ceduti a soggetti aventi stabile organizzazione in Paesi non aderenti allo spazio economico europeo". È una delle novità, proposta dal leghistaGianluca Forcolin e approvata nel corso dell'esame della manovra.

Moratoria per i crediti bancari verso le piccole e medie imprese. Arriva la moratoria per i crediti bancari verso le piccole e medie imprese. Lo prevede un emendamento dei relatori alla manovra d'estate che modifica le norme sulla Tremonti-Ter e introduce anche le agevolazioni per la patrimonializzazione delle Pmi. Nel testo viene chiarito che "per sostenere le piccole e medie imprese in difficoltà finanziaria, il ministro dell'Economia é autorizzato a stipulare entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, un'apposita convenzione con l'Abi per favorire l'adesione degli istituti di credito a pratiche finalizzate all'attenuazione degli oneri finanziari sulle citate piccole e medie imprese, anche in relazione ai tempi di pagamento degli importi dovuti, tenendo conto delle specifiche caratteristiche dei soggetti coinvolti". (N.Co.)

 

 

 

Infrastrutture energetiche, Confindustria promuove il Governo

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22 luglio 2009

"Dai nostri archivi"

L'assemblea di Confindustria vista dalla stampa italiana

Rocca (Confindustria): "Le Pmi del Sud puntino sui giovani"

Pmi: crescita tappa obbligata

Pmi: crescita tappa obbligata

Crisi, Marcegaglia: "Per le infrastrutture il governo faccia di più"

 

Dopo due anni di impasse, bene il Governo sulle infrastrutture energetiche. Confindustria ritiene che lo sviluppo infrastrutturale del Paese costituisca un volano fondamentale per la ripresa economica in questa fase congiunturale. "Nel settore dell'energia - sottolinea una nota di viale dell'Astronomia - da troppi anni veti locali hanno impedito la costruzione di infrastrutture essenziali per ridurre il gap di competitività del nostro Paese rispetto ai principali competitor internazionali".

Confindustria riconosce al Governo e in particolare al ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo - dopo due anni di impasse totale - "il lavoro svolto in questo anno, che ha portato al rapido sblocco e completamento dei processi autorizzativi di infrastrutture energetiche strategiche per il Paese".

Per Confindustria le procedure straordinarie previste dall'articolo 4 del decreto anticrisi vanno viste "in una logica di sinergia e complementarietà per attuare urgentemente, data la gravità della crisi economica, gli indirizzi di politica industriale del Governo".

22 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

Manovra, Fini: "No alla fiducia su un testo diverso da quello della commissione"

21 luglio 2009

"Dai nostri archivi"

Manovra d'estate in aula mercoledì: probabile la fiducia

Alfano: il testo del ddl intercettazioni può essere modificato

Francia, bocciata la legge contro la pirateria sul web

Compromesso nella maggioranza su quote latte e delocalizzazioni

Auto, foglio rosa a 17 anni e tolleranza zero per l'alcol

 

No alla fiducia sulla manovra estiva su un testo diverso da quello votato in commissione. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, avverte la maggioranza che farà sentire la sua voce nel caso in cui il governo decidesse di porre la fiducia su un maxiemendamento al decreto anticrisi diverso dal testo licenziato oggi dalle Commissioni. Lo ha detto nel corso della tradizionale cerimonia del Ventaglio. "Il testo è stato licenziato con procedure che hanno fin troppi precedenti, non è vero che non li ha. Ha precedenti ogni qual volta c'è la legge finanziaria, e il decreto non lo è, ma è la via che il governo ha scelto per anticipare i contenuti della finanziaria. È ovvio che se il governo dovesse avvalersi della potestà di porre la questione di fiducia sul testo uscito dalle Commissioni non sarebbe una mortificazione del Parlamento. Farei invece sentire la mia voce se il governo intendesse, attraverso un maxiemendamento, inserire parti o ulteriori interventi di cui in Commissione non si è discusso". Il ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo, ha detto ancora Fini "è una potestà prevista, è semmai l'abuso che denota problemi di tipo politico più che di tipo costituzionale e di rispetto del potere legislativo da parte del potere esecutivo".

Con il Quirinale evidenti assonanze. Non un "asse", ma una "assonanza" o una "convergenza", come è naturale tra le alte cariche dello Stato. Così Fini ha parlato del suo rapporto con il capo dello Stato Giorgio Napolitano. "Non mi piacciono - ha spiegato il presidente della Camera- le semplificazioni, le espressioni come "asse". Sono convinto che ci sarebbe motivo di preoccupazione se tra le alte cariche dello Stato ci fosse dissonanza o polemica, non c'è preoccupazione se ci sono evidenti assonanze o convergenze".

Intercettazioni: giungere a un testo condiviso. Sul ddl intercettazioni "non credo che il rinvio saggiamente deciso dal capo dello Stato e dal Senato sia un rinvio fine a se stesso: mi auguro non lo sia. Se nella discussione al Senato si verificherà la disponibilità delle parti politiche a giungere a un testo che sia maggiormente condiviso si sarà fatto qualcosa di positivo per la qualità della legislazione e le conseguenze di carattere politico saranno evidenti a tutti".

Riforme: ritrovare uno spirito costituente. Per Fini non bisogna lasciare nulla di intentato perché si dia corso con maggioranze ampie a quegli interventi di carattere istituzionale che da più parti vengono indicate come non più improcastinabili nel tempo. Il semplice fatto che si sia approvato il federalismo fiscale "con una maggioranza più larga di quella che sostiene il governo renderebbe incomprensibile una titubanza delle forze politiche nell'affrontare il nodo del bicameralismo perfetto" che peraltro "non ha più ragione di essere con il federalismo fiscale". L'auspicio di Fini é che dopo la pausa estiva si creino "le condizioni per un confronto teso a garantire un ampio consenso in parlamento" in modo da non perdere "quello spirito costituente che é stato auspicato in più di una occasione".

Sui rifugiati Tripoli deludente e miope. Fini si è detto deluso dalla risposta ricevuta dal suo omologo libico in merito alla richiesta di inviare una delegazione di parlamentari a visitare il centro di raccolta profughi in Libia. Ricordando la lettera in cui prospettava l'ipotesi concreta di costituire una delegazione mista di parlamentari italiani e libici che andasse in visita al centro di raccolta profughi che si trovano sul territorio libico per verificare il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e di coloro che si dichiarano rifugiati politici, la "risposta che ho ricevuto ve la leggo perché non merita particolari commenti: "Sono d'accordo con lei - scrive l'omologo libico di Fini - sulla costituzione di una delegazione parlamentare mista formata dalla Camera dei deputati italiana e dal congresso generale del popolo della Grande Jamahiriyya ma non per i motivi che lei ha citato nella sua lettera. Non condivido le cause menzionate perché nei centri da lei citati non vi sono rifugiati politici. Il mio paese è stato lo Stato che ha emesso la grande carta verde per i diritti dell'uomo nel rispetto di tutti gli atti internazionali in materia quindi si tratta di una questione interna"". Definire la risposta "inadeguata, deludente e politicamente miope di fronte a un dato di fatto credo sia dire poco", ha detto Fini. È doveroso nei rapporti tra i nostri paesi "continuare ad avere attenzione per diritti dell'uomo, dei rifugiati e per ciò che attiene alle convenzioni internazionali". (N.Co.)

21 luglio 2009

 

 

 

Prestigiacomo accusa: "A rischio la tutela ambientale sul nucleare"

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21 luglio 2009

"Dai nostri archivi"

Nucleare subito al test scorie. Sei mesi di tempo per risolverlo

Nucleare: sei mesi per scegliere le nuove centrali

Immigrati, Maroni""Basta polemichecon l'Onu"

G-8 sul clima, alla prova l'effetto Obama

Due opzioni per l'ecobonus fino al massimo di 1.500 euro

 

Il decreto anti-crisi blocca di fatto la tutela ambientale. L'atto di accusa parte dal ministro

dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che ritiene la "norma deleteria per l'ambiente e per la salute dei cittadini". In particolare perchè potrebbe essere applicata anche alle

centrali nucleari.

Si tratta - spiega una nota del ministero - dell'articolo 4 del decreto anti-crisi approvato dalle Commissioni Finanze e Bilancio della Camera che "sopprime di fatto il ruolo del ministero dell'Ambiente nel delicato iter autorizzativo per la realizzazione di centrali di produzione e per le reti di distribuzione di energia, ed esautora ogni ruolo degli enti locali".

La norma, rileva il ministro Prestigiacomo, "potrebbe perfino applicarsi alle centrali nucleari. Francamente, con il lavoro puntuale e trasparente svolto finora proprio in materia di autorizzazioni ambientali per gli impianti energetici, mi chiedo: una norma simile a chi giova?".

21 luglio 2009

 

 

Franceschini: "Il Governo svuota il Parlamento a colpi di decreti legge"

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21 luglio 2009

"Dai nostri archivi"

Il Giappone scioglie il ParlamentoSi va alle elezioni il 30 agosto

Tremonti: "Abbiamo sempre detto che la crisi è in atto"

PILLOLA POLITICA / "Riforme condivise": lo stop di Fini al metodo Berlusconi

Berlusconi: Ddl popolareper ridurre numero parlamentari

Fini: "La Camera non è inutile, né controproducente"

 

Il governo mette in atto "un sostanziale svuotamento del Parlamento a colpi di decreti legge". Attacca l'Esecutivo il segretario del Pd Dario Franceschini. Al termine della riunione dei parlamentari democratici riuniti sui temi della crisi economica, dice che "c'é stata una valutazione assolutamente condivisa: noi non possiamo non denunciare questo modo di svuotare il nostro sistema parlamentare, senza nemmeno dichiararlo".

Attacca una condotta che ormai è usuale. "Il Consiglio dei ministri si riunisce - dice Franceschini - approva un decreto in bianco, che viene scritto nei giorni seguenti non si sa da chi. Poi, in Parlamento, la discussione viene troncata con un maxi-emendamento su cui viene posta la fiducia".

Peraltro, sottolinea ancora il segretario del Pd, vengono violati anche i limiti di contenuto della decretazione d'urgenza. "Si tratta di decreti sempre più disomogenei tra di loro, dove c'é dentro di tutto: dalle badanti al nucleare. Noi denunciamo con forza che si tratta di un modo di agire che rende confuso e inconcepibile all'opinione pubblica e alle organizzazioni sociali il modo di fare le leggi".

21 luglio 2009

 

 

Ecco come regolarizzare colf e badanti

di Nicoletta Cottone

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21 luglio 2009

Radio24 / I requisiti per regolarizzare colf e badanti (Salvadanaio)

Manovra d'estate: nuova stretta su assegni e massimo scoperto

Tutte le proroghe della manovra d'estate

La manovra dalla A alla Z (di Claudio Tucci)

 

Costerà 500 euro mettere in regola le colf o le badanti irregolar. Per avvalersi della procedura di regolarizzazione si presenta la dichiarazione di emersione fra il 1° e il 30 settembre 2009. Ma attenzione, perché con false dichiarazioni di emersione si rischiano fino a 6 anni di carcere. Sono stati fissati anche limiti minimi di reddito per il datore che regolarizza il lavoratore in nero. Inoltre ogni nucleo familiare può regolarizzare al massimo 3 lavoratori extra Ue: una colf per il lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare e 2 badanti per le attività di assistenza a persone affette da patologie o handicap che ne limitano l'autosufficienza. La proposta del Governo, presentata sotto forma di emendamento alla manovra d'estate all'esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, introduce del decreto legge l'articolo 1-bis, dedicato alla "Dichiarazione di attività di assistenza e di sostegno alle famiglie". Una formula per indicare il varo di una sanatoria per quei cittadini, soprattutto extra Ue, che prestano la loro attività in famiglia e che con l'entrata in vigore della legge sulla sicurezza, che introduce il reato di clandestinità, si troverebbero in gravi difficoltà. E con loro le tante famiglie nelle quali prestano l'attività di assistenza a familiari o di lavoro domestico. Ecco, passo dopo passo, la procedura di regolarizzazione predisposta dal Governo, modificata nel corso dell'esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

Chi può presentare la domanda. La domanda per la sanatoria di colf e badanti può essere presentata da un datore di lavoro italiano o cittadino di un Paese dell'Unione europea o extracomunitario (se in possesso di titolo di soggiorno), che alla data del 30 giugno 2009 occupava irregolarmente alle proprie dipendenze da almeno 3 mesi lavoratori italiani o cittadini di un Paese Ue o lavoratori extracomunitari presenti in Italia. Altro vincolo è che il datore continui a occupare questi lavoratori alla data di presentazione della denuncia. I lavoratori devono essere impiegati come colf o badanti. Per quanto riguarda le badanti, viene puntualizzato che la regolarizzazione può essere fatta anche da un componente della famiglia non convivente con la persona non autosufficiente per la quale si rende necessaria l'assistenza di questa figura.

Quando e a chi si invia la domanda. La domanda si invia dal 1° al 30 settembre 2009 all'Inps per il lavoratore italiano e per il cittadino Ue o allo sportello unico per l'immigrazione per il lavoratore extracomunitario.

Quanto costa. La dichiarazione di emersione si presenta previo pagamento di un contributo forfetario di 500 euro per ogni lavoratore. Contributo che non è deducibile ai fini dell'imposta sul reddito.

Cosa deve contenere la dichiarazione di emersione del cittadino extra Ue. La dichiarazione da presentare, con modalità informatiche, allo sportello unico per l'immigrazione per i lavoratori extra Ue deve contenere i dati identificativi del datore di lavoro, compresi i dati relativi al titolo di soggiorno, se il datore di lavoro è extracomunitario. Oltre a questo si devono indicare le generalità e la nazionalità del lavoratore extracomunitario occupato al quale si riferisce la dichiarazione, gli estremi del passaporto o di un altro documento equipollente valido per l'espatrio. Per l'assunzione delle colf (ma non per le bandanti) è necessario, poi, indicare tipologia e modalità di impiego, oltre all'attestazione da parte del datore di lavoro del possesso di un reddito imponibile non inferiore a 20mila euro annui in caso di famiglia con un solo percettore di reddito o di almeno 25mila euro in caso il nucleo sia composto da più soggetti conviventi percettori di reddito. Per le badanti è stata approvata una modifica: la regolarizzazione può essere fatta anche da un componente della famiglia non convivente con la persona non autosufficiente per la quale si rende necessaria l'assistenza di questa figura. Necessario allegare l'attestazione dell'occupazione del lavoratore per il periodo previsto dalla sanatoria, la dichiarazione della retribuzione convenuta (non inferiore a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro) e, in caso di lavoro domestico, l'orario lavorativo a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore a 20 ore settimanali. E, ancora, la proposta di contratto di soggiorno, gli estremi della ricevuta di pagamento del contributo forfetario.

Limitazioni alla regolarizzazione. La disposizione prevede un limite nell'assunzione di lavoratori extra Ue: ogni nucleo familiare può regolarizzare una colf per il lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare e 2 badanti per le attività di assistenza a persone affette da patologie o handicap che ne limitano l'autosufficienza ( in questi caso il datore deve produrre una certificazione della struttura sanitaria pubblica o del medico convenzionato con il Ssn che attesti la limitazione dell'autosufficienza della persona per la quale viene chiesta l'assistenza, attestando eventualmente anche la necessità della presenza di 2 persone per l'assistenza).

Cosa determina la dichiarazione di emersione. Determina la rinuncia alla richiesta di nulla osta al lavoro subordinato legata alla programmazione transitoria dei flussi di ingresso di lavoratori extra Ue non stagionali nel territorio italiano.

Gli effetti sospensivi e definitivi della misura. Fino alla conclusione della procedura di sanatoria sono sospesi i procedimenti penali e amministrativi nei confronti di datore di lavoro e lavoratore per la violazione delle norme di ingresso e soggiorno in Italia e l'impiego di lavoratori. Se la dichiarazione di emersione non si presenta, viene archiviata o rigettata la sospensione cessa alla scadenza del termine per la presentazione o alla data di archiviazione o di rigetto della dichiarazione. Nella fase di definizione della domanda lo straniero non può essere espulso a meno che non sia stato emesso un provvedimento di espulsione o che lo straniero sia segnalato ai fini della non ammissione in Italia in base ad accordi o convenzioni internazionali o che risulti condannato anche con sentenza non definitiva. La sottoscrizione del contratto di soggiorno, insieme alla comunicazione obbligatoria di assunzione all'Inps e il rilascio del permesso di soggiorno comportano per datore di lavoro e lavoratore l'estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi legati alle violazioni delle norme di ingresso e soggiorno in Italia e l'impiego di lavoratori.

Quando il contratto di soggiorno è nullo. È nullo il contratto di soggiorno stipulato sulla base di una dichiarazione di emersione contenente dati falsi. In questi caso è revocato il permesso di soggiorno rilasciato.

Chi non può essere ammesso alla procedura di emersione. Non sono ammessi alla procedura di emersione i lavoratori extracomunitari per i quali sia stato emesso un provvedimento di espulsione o quando lo straniero sia segnalato ai fini della non ammissione in Italia in base ad accordi o convenzioni internazionali. Non sono ammessi alla regolarizzazione anche gli extracomunitari che risultino condannati anche con sentenza non definitiva.

Le sanzioni per false dichiarazioni o attestazioni. Chi presenta false dichiarazioni o attestazioni è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia. Se il fatto è commesso attraverso la contraffazione o l'alterazione di documenti è prevista la reclusione da uno a 6 anni.

Fondi al Servizio sanitario nazionale. Per gli effetti derivanti dalla regolarizzazione il finanziamento al Servizio sanitario nazionale è aumentato di 67 milioni per il 2009 e di 200 milioni a decorrere dal 2010. Un decreto del ministero del Lavoro, di concerto con l'Economia, sentita la Conferenza permanente dei rapporti tra Stato, regioni e province autonome di Trento e Bolzano, ripartirà fra le regioni gli importi in relazione al numero di cittadini extracomunitari emersi in base alla regolarizzazione.

21 luglio 2009

21 luglio 2009

 

 

La sanatoria di colf e badanti vale 1,3 miliardi di contributi

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22 luglio 2009

"Dai nostri archivi"

Manovra d'estate: via libera dalle commissioni della Camera

Per le badanti avanza l'ipotesi regolarizzazione

La sanatoria per colf e badanti porterà nelle casse dell'Inps 1,3 miliardi di euro. Secondo le stime fornite dalla relazione tecnica all'emendamento presentato dal Governo entreranno nelle casse nei prossimi quattro anni: 130 milioni nel 2009 e 390 milioni l'anno nel triennio successivo, per un totale di 1,3 miliardi. Nella relazione tecnica allegata all'emendamento del Governo si legge poi che la regolarizzazione interesserà circa 300mila lavoratori, metà badanti e metà collaboratori domestici. A presentarsi all'appuntamento di settembre per la sanatoria saranno circa 130mila italiani o comunitari e 170mila extracomunitari.

Sempre considerando l'ipotesi di 300mila beneficiari, dal contributo forfetario di 500 euro per presentare la Dichiarazione di attività di assistenza e sostegno alle famiglie dovrebbe dare un introito di 150 milioni di euro, di cui il 40% destinato a fare fronte ai maggiori oneri del servizio sanitario nazionale e amministrativi. In particolare, infatti, per il servizio sanitario nazionale, la regolarizzazione dei 170mila extracomunitari peserà per 67 milioni di euro nel 2009 e per 200 milioni l'anno nel triennio successivo, Non si calcolano i comunitari perchè già hanno diritto alle prestazioni della sanità pubblica. L'emendamento poi quantifica gli oneri derivanti dall'articolo e dà la relativa copertura: 77 milioni di euro per il 2009, 294 mln per il 2010, 371 mln per il 2011 e 321 mln a partire dal 2012. La maggior parte dei fondi sarà trovata tagliando i trasferimenti all'Inps che però incamererà i nuovi contributi in arrivo. (N.Co.)

22 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

La manovra dalla A alla Z

di Claudio Tucci

3 luglio 2009

Detassazione degli utili reinvestiti in macchinari, premio occupazionale per le aziende che utilizzano i cassaintegrati in progetti di formazione o riqualificazione, bonus ad hoc per l'auto-impiego ai destinatari di assegni di sostegno al reddito.

Dovranno, però, dimettersi dall'impresa di appartenenza, ricorda la manovra anticrisi (decreto legge 78/2009), entrata in vigore, il 1° luglio scorso, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che fissa, anche, un tetto per la commissione omnicomprensiva del massimo scoperto: non potrà essere superiore allo 0,5% per trimestre dell'importo dell'affidamento. In arrivo, poi, un nuovo sistema di "Export banca", che consentirà, anche, tramite la Cassa depositi e prestiti, l'utilizzo dei fondi del decreto legge 269/2003, per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese quando le operazioni sono assistite da garanzia di Sace spa.

La pubblica amministrazione dovrà saldare più velocemente i propri debiti e si mette mano, anche, al sistema delle compensazioni fiscali, con la possibilità, tra l'altro, di effettuare la compensazione del credito annuale o relativo a periodi inferiori all'anno dell'Iva, per importi oltre i 10mila euro annui, a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell'istanza da cui il credito emerge (le nuove disposizioni sulle compensazioni avranno eggetto dal 1° gennaio 2010.

Si riduce, poi, a 9 mesi (dagli 11 attuali) il termine per la notifica delle cartelle di pagamento e trovano spazio, anche, norme più stringenti per capitali e attività detenute da italiani in paradisi fiscali, che si considerano evasione fiscale. Giro di vite, pure, sul fronte delle invalidità civili, con l'obiettivo di combattere chi froda la legge. Torna, poi, di 4 ore la reperibilità a casa del personale pubblico malato: dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19 e si chiarisce, una volta per tutte, che il costo della visita fiscale è totalmente a carico delle Asl, che riceveranno, però, fondi in più.

E mentre aumentano i rimborsi per gli obbligazionisti della Vecchia Alitalia, bisognerà, invece, aspettare altri 12 mesi, per l'entrata in vigore della class action, l'azione collettiva risarcitoria prevista dalla Finanziaria per il 2008, ancora rimasta sulla carta. Ecco, dalla a alla z, il contenuto dei 25 articoli della manovra anticrisi.

Accelerazione ammortamenti (articolo 6). Prevista, entro il 31 dicembre 2009, la revisione dei coefficienti di ammortamento (decreto del ministro delle Finanze 31 dicembre 1988), compensandola con diversi coefficienti per i beni industrialmente meno strategici. Lo scopo della disposizione è quello di tener conto della mutata incidenza sui processi produttivi dei beni a più avanzata tecnologia, sottoposti a un rapido processo di obsolescenza, o che producono un maggior risparmio energetico.

Alitalia (articolo 19, commi 3 e 4). Salgono al 70,97% i rimborsi per i piccoli obbligazionisti Alitalia. Saranno rimborsati anche gli azionisti che potranno cedere al ministero dell'Economia i propri titoli per un controvalore determinato sulla base del prezzo medio di borsa delle azioni nell'ultimo mese di negoziazione ridotto del 50 per cento. Lo stanziamento per i piccoli risparmiatori passa da 100 milioni a 330 milioni di euro e il tetto ai rimborsi è fissato a 100mila euro per ciascun obbligazionista e 50mila euro per ciascun azionista. Il termine per il concambio di obbligazioni-azioni viene fissato al 31 agosto 2009 (attualmente per le obbligazioni era al 10 luglio 2009). L'indennizzo a chi possiede bond Alitalia sale al 70,97% del valore nominale, pari a 0,262589 euro per singola obbligazione. I titolari di azioni della vecchia Alitalia, ora in amministrazione straordinaria, hanno invece il diritto di cedere al ministero dell'Economia i propri titoli per un controvalore determinato sulla base del prezzo medio di borsa delle azioni nell'ultimo mese di negoziazione ridotto del 50%, pari a 0,2722 euro per singola azione. In cambio, gli stessi azionisti avranno titoli di stato di nuova emissione, senza cedola, con scadenza 31 dicembre 2012 e con taglio minimo unitario di mille euro.

Assunzioni precari (articolo 17, comma da 10 a 19). Previsti dalle leggi finanziarie 2007 e 2008. Ci sarà un percorso di reclutamento speciale, per il triennio dal 2010 al 2012, fondato sul concorso pubblico, per il personale che pur avendo i requisiti previsti dalle citate leggi finanziarie non può beneficiare dei percorsi di stabilizzazione previsti essendo la vigenza degli stessi limitata al 31 dicembre 2009. E' data possibilità, anche, alle amministrazioni di poter riservare ai precari una percentuale non superiore al 40 per cento dei posti complessivi messi a concorso. Importante novità, poi, sul fronte validità graduatorie. Le graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato, relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni, approvate successivamente al 1° gennaio 2004, sono prorogate al 31 dicembre 2010.

Autoimprenditorialità (articolo 1, commi 7 e 8). Si stabilisce l'estensione dell'incentivo attualmente previsto per i datori di lavoro che assumono lavoratori destinatari per gli anni 2009 - 2010 di ammortizzatori sociali in deroga, anche, al lavoratore destinatario del trattamento di sostegno al reddito nel caso in cui lo stesso ne faccia richiesta per intraprendere un'attività autonoma, avviare una auto o micro impresa o associarsi in cooperativa. E' stabilito che il lavoratore, successivamente all'ammissione al beneficio e prima dell'erogazione, debba dimettersi dall'impresa di appartenenza. Sempre sul fronte auto imprenditorialità, prevista, anche, in via sperimentale per gli anni 2009-2010, la liquidazione del trattamento straordinario di integrazione salariale per le mensilità non ancora percepite, o, nel caso si tratti di lavoratore licenziato in conseguenza di esuberi strutturali, del trattamento di mobilità per un numero di mensilità non superiore a dodici.

Banche e fondi (articolo 25). Per adempiere agli impegni dello Stato italiano derivanti dalla partecipazione a banche e fondi internazionali è autorizzata la spesa di 284 milioni di euro per l'anno 2009, in soli termini di competenza. I fondi servono per la ricostituzione del Fondo Ida (International Development Association), sportello confessionale della Banca Mondiale. Per il primo semestre 2009, infatti, era emersa la problematica dei ritardi nell'attivazione di iniziative legislative di rifinanziamento della partecipazione italiana alla ricostituzione del capitale di banche e fondi internazionali, a fronte di procedure negoziali già chiuse con le istituzioni.

Bonifici e assegni (articolo 2, comma 1). A tutela dei risparmiatori, previsto (a pena di nullità di qualsiasi eventuale patto contrario) che, dal 1° novembre 2009, la data di valuta per il beneficiario di bonifici e assegni circolari non potrà superare il giorno lavorativo successivo alla data di versamento. Per gli assegni bancari, i giorni sono 3. Per quanto riguarda, invece, la disponibilità economica per il beneficiario, sempre dal 1° novembre prossimo, la data di disponibilità non potrà mai superare 4 giorni lavorativi successivi alla data del versamento per bonifici e assegni circolari, mentre per gli assegni bancari non potrà andare oltre i 5 giorni lavorativi successivi alla data del versamento. Un regime destinato a cambiare dal 1° aprile 2010, dove la data di disponibilità economica non potrà mai superare i 4 giorni per tutti i titoli.

Cassa integrazione straordinaria (articolo 1, comma 5). Arrivano 25 milioni di euro per il 2009 destinati al rifinanziamento delle proroghe a 24 mesi dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria previsti per crisi aziendale, in particolare per la cessazione dell'attività dell'intera azienda, di un settore di attività, di uno o più stabilimenti o di parte di essi.

Compensazioni crediti fiscali (articolo 10). Viene riorganizzato il sistema delle compensazioni fiscali, con lo scopo di contrastare gli abusi e per incrementare la liquidità delle imprese. Fra le principali novità, un controllo più incisivo sulla spettanza del credito Iva annuale chiesto a rimborso e la compensazione del credito annuale o relativo a periodi inferiori all'anno dell'Iva, per importi oltre i 10mila euro annui, può essere effettuata a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell'istanza da cui il credito emerge. Ciò consente all'amministrazione finanziaria un riscontro preventivo dei dati comprovanti l'esistenza del credito prima che questo venga utilizzato in compensazione per il pagamento di altri tributi o contributi. Si riconosce, poi, ai contribuenti obbligati alla presentazione della dichiarazione unificata, la possibilità di non comprendere nella stessa la dichiarazione annuale Iva, nell'ipotesi in cui il credito da questa risultante venga utilizzato in compensazione ovvero chiesto a rimborso. Resta ferma, tuttavia, la possibilità per tali contribuenti di richiedere il rimborso del credito Iva annuale eccedente e di utilizzare lo stesso in compensazione anche dopo la dichiarazione unificata presentata nei tempi e nei modi previsti per legge. Altra novità riguarda curatori fallimentari e commissari liquidatori. Per sveltire i compiti delle Entrate, si individua il canale telematico, quale unica modalità di presentazione del modello per l'esposizione dei dati Iva relativi alla parte dell'anno d'imposta antecedente all'apertura della procedura concorsuale (modello Iva 74-bis). Semplificazioni in arrivo, poi, pure, per i contribuenti titolari di partita Iva, per i quali è previsto l'esonero dall'obbligo di presentazione della comunicazione dati Iva se presentano la dichiarazione annuale ai fini dell'imposta sul valore aggiunto entro il mese di febbraio. Sale fino a 700mila euro, infine, a decorrere dal 1° gennaio 2010, il limite massimo di crediti d'imposta e contributivi compensabili (fissato, a decorrere dal 1° gennaio 2001, in un miliardo di lire per ciascun anno solare).

Contratti di solidarietà (articolo 1, comma 6). In via sperimentale per il 2009 e il 2010 è prevista la stipula di contratti di solidarietà che prevedono un aumento del trattamento pari al 20% del trattamento retributivo perso a seguito della riduzione di orario, per una durata massima fino al 31 dicembre 2010. L'aumento è nel limite di spesa di 40 milioni di euro per il 2009 e di 80 milioni per l'anno 2010. Tutti soldi provenienti dal Fondo sociale per l'occupazione e la formazione. Toccherà a un decreto Lavoro, di concerto con via XX Settembre, stabilire le modalità di attuazione della disposizione.

Contrasto all'arbitraggio fiscale internazionale (articolo 13). Si vuole evitare indebiti arbitraggi fiscali, subordinando l'accesso a regimi che possono favorire disparità di trattamento, con particolare riferimento a operazioni infragruppo, a una verifica di effettività sostanziale. Tra le novità in arrivo, si afferma, in particolare, ai fini della disapplicazione della disciplina antielusiva, l'effettivo radicamento economico del soggetto estero nel territorio di insediamento, mediante attività che abbiano sbocco nel mercato di riferimento. Nel caso di attività bancarie, finanziarie e assicurative, si prevede che il collegamento con il mercato di insediamento ricorra qualora oltre la metà delle fonti oppure degli impieghi o dei ricavi della società controllata estera derivino da operazioni effettuate nel predetto mercato. Si esclude, poi, la possibilità di disapplicare la disciplina CFC, qualora i proventi della società o ente estero controllato, per oltre il 50%, derivino da una o più delle seguenti fonti: gestione, detenzione o investimento in titoli, partecipazioni, crediti o altre attività finanziarie, oppure cessione o concessione in uso di diritti immateriali relativi alla proprietà industriale, letteraria o artistica prestazioni di servizi nei confronti di soggetti che direttamente o indirettamente controllano la società o l'ente non residente, ne sono controllati o sono controllati dalla stessa società che controlla la società o l'ente non residente, ivi compresi i servizi finanziari.

Copertura finanziaria (articolo 16). La norma detta disposizioni volte a garantire la copertura finanziaria relativa alle minori entrate e maggiori spese derivanti dall'attuazione del presente decreto. Si specifica, inoltre, che le (eventuali) maggiori entrate derivanti dal decreto e non utilizzate a copertura degli oneri connessi allo stesso, siano, comunque, destinate a incrementare la dotazione del fondo per interventi strutturali di politica economica (legge 307/2004) e all'attuazione delle manovre di bilancio per il 2010 e per gli anni successivi.

Corte dei conti (articolo 17, commi 30 e 31). Si allarga il controllo dei giudici contabili, pure, sugli atti e contratti per incarichi di consulenza a soggetti estranei alle amministrazioni pubbliche. Viene, poi, previsto, in materia di coordinamento della finanza pubblica, che il presidente della Corte possa disporre che le sezioni unite adottino pronunce di orientamento generale sulle questioni risolte in maniera difforme dalle sezioni regionali di controllo, nonché sui casi che presentano una questione di massima di particolare rilevanza.

Derivati (articolo 17, comma 32). Si autorizzano, in attesa dell'emanazione del regolamento del ministero dell'Economia diretto all'individuazione della tipologia dei contratti relativi agli strumenti finanziari derivati che regioni, province autonome, enti locali possono concludere, le regioni Lazio, Campania, Molise e Sicilia a ristrutturare le operazioni derivate in essere, qualora sussistano eccezionali condizioni economiche e dei mercati finanziari. Si prevede che tale ristrutturazione debba essere finalizzata esclusivamente alla salvaguardia del beneficio e della sostenibilità delle posizioni finanziarie e debba svolgersi con il supporto del beneficio previsto nell'ambito del piano di rientro di cui legge 311/2004, previa autorizzazione e sotto la vigilanza di via XX Settembre.

Detassazione utili reinvestiti in macchinari (articolo 5). Per sostenere, in questo periodo di forte crisi, l'export dei prodotti italiani all'estero, stabilita l'esclusione dall'imposizione sul reddito di impresa del 50% del valore degli investimenti in macchinari e apparecchiature compresi nella divisione 28 della tabella Ateco (provvedimento del direttore delle Entrate del 16 novembre 2007), fatti a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 30 giugno 2010. La norma in esame prevede che l'esclusione vale a decorrere dal periodo d'imposta 2010, ossia che l'agevolazione venga fruita esclusivamente in sede di saldo per ognuna delle due annualità interessate (2009 e 2010), senza che essa incida sul calcolo e versamento degli acconti. Per quanto riguarda, poi, le attività industriali soggette a rischi di incidenti sul lavoro, si subordina la concessione degli incentivi al comprovato adempimento degli obblighi previsti sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. A fini antielusivi, si prevede che l'incentivo fiscale è revocato se l'imprenditore cede a terzi o destina i beni oggetto degli investimenti a finalità estranee all'esercizio di impresa prima del secondo periodo di imposta successivo all'acquisto.

Enac (articolo 17, commi 33 e 34). Previsto che l'Enac possa destinare a spese per investimenti e ricerca finalizzate anche alla sicurezza la quota dell'avanzo di amministrazione derivante da trasferimenti correnti dello Stato, previa individuazione degli interventi dal ministero delle Infrastrutture e trasporti.

Energia meno cara (articolo 3). Per famiglie e imprese. Previsto, infatti, che, al fine di promuovere l'efficienza e la concorrenza nei mercati dell'energia, il ministro dello Sviluppo economico, su proposta dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, adotti, con decreto, misure che vincolino, per l'anno termico 2009-2010, ciascun soggetto - che nell'anno termico 2007-2008 ha immesso nella rete nazionale di trasporto una quota superiore al 40% del gas naturale complessivamente destinato al mercato nazionale - a offrire in vendita al punto di scambio virtuale, un volume di gas pari a 5 miliardi di metri cubi, mediante procedure concorrenziali non discriminatorie alle condizioni e modalità determinate dall'Autorità di settore. Il prezzo da riconoscere a ciascun soggetto cedente il gas naturale è fissato, con decreto dello Sviluppo economico, con riferimento ai prezzi medi dei mercati europei rilevanti e prevedendo, anche, un riscontro di congruenza tra il prezzo da riconoscere e la struttura dei costi di approvvigionamento sostenuti dal cedente. Chiarito, poi, che l'eventuale differenza positiva tra il prezzo di vendita corrisposto dagli acquirenti e quello da riconoscere al soggetto cedente il gas naturale, è destinata a vantaggio dei clienti finali industriali che, sulla base del profilo medio di consumo degli ultimi 3 anni, evidenzino un elevato coefficiente di utilizzo dei prelievi del gas. Spetterà all'Autorità per l'energia elettrica e il gas consentire un'efficiente gestione dei volumi del gas ceduto, adeguando, tra l'altro, la disciplina del bilanciamento del gas naturale, adottando gli opportuni meccanismi di flessibilità a vantaggio dei clienti finali, anche industriali, e introducendo, pure, nelle tariffe di trasporto del gas naturale, misure di regressività che tengano conto della struttura costi del servizio in ragione del coefficiente di utilizzo a valere dall'inizio del prossimo periodo di regolazione tariffaria del trasporto.

Enti pubblici inutili e lotta agli sprechi (articolo 17, commi da 1 a 9). Si sposta al 31 ottobre 2009 il termine per la soppressione automatica di tutti quegli enti pubblici non economici che non abbiano, ancora, emanato i regolamenti di riordino. Sempre entro il 31 ottobre prossimo, dovranno essere adottati, anche, tutti i provvedimenti di trasformazione, soppressione e messa in liquidazione di enti e organismi pubblici statali, al fine di conseguire gli obiettivi di stabilità e crescita, di ridurre il complesso della spesa di funzionamento , di incrementare l'efficienza e di migliorare la qualità dei servizi. Tra i principi e criteri direttivi degli emanandi provvedimenti, spicca la riduzione del numero degli uffici dirigenziali esistenti. Se non si ottengono i risparmi previsti, viene disposto, quale misura sanzionatoria, il divieto di nuove assunzioni. Vengono comunque fatte salve le assunzioni previste dalla normativa vigente in relazione alla peculiarità di taluni settori (polizia, forze armate, vigili del fuoco, magistrati, comparto scuola e università).

Export banca (articolo 8). Il ministro dell'Economia con propri decreti autorizza e disciplina le attività di Cassa depositi e prestiti spa al servizio di Sace spa per dare vita, a condizioni di mercato, a un sistema integrato di "export banca". Tra le operazioni di interesse pubblico che possono essere attivate dalla Cassa depositi e prestiti spa, con l'utilizzo dei fondi previsti dall'articolo 22, commi 1 e 2, del decreto-legge 185/2008, convertito con modificazioni dalla legge 2/2009, rientrano, anche, le operazioni per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese quando le operazioni sono assistite da garanzia o assicurazione della Sace spa. La disposizione ha lo scopo di consentire l'utilizzo dei fondi dell'articolo 5, comma 7, lettera a) del decreto legge 269/2003, per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese quando le operazioni sono assistite da garanzia di Sace spa.

Falsi invalidi (articolo 20). Norme più stringenti per contrastare le frodi in materia di invalidità civile. Dal 1° gennaio 2010 per gli accertamenti sanitari di invalidità civile, cecità, sordità civile, handicap e disabilità, le commissioni mediche delle Asl saranno integrate da un medico Inps come componente effettivo. L'accertamento definitivo sarà effettuato dall'Inps, che ha, anche, il compito di accertare la permanenza dei requisiti sanitari nei confronti dei titolari di invalidità. In caso di comprovata insussistenza dei prescritti requisiti sanitari è prevista l'immediata sospensione cautelativa del pagamento, da notificare entro trenta giorni dalla data del provvedimento di sospensione. Il successivo formale provvedimento di revoca produce effetti dalla data dell'accertata insussistenza dei requisiti prescritti. In caso di revoca per insussistenza dei requisiti, in cui vengono rilevati elementi di responsabilità per danno erariale, i prefetti sono tenuti ad inviare copia del provvedimento alla Corte dei conti per eventuali azioni di responsabilità. Sempre dal 1° gennaio 2010 le domande per ottenere benefici in tema di invalidità si presentano all'Inps, complete della certificazione sanitaria attestante la natura delle infermità invalidanti. Sarà compito dell'Inps trasmettere alle Asl in tempo reale, in via telematica, le domande. Entro 30 giorni dall'entrata in vigore della manovra sarà nominata dal ministro del Lavoro, di concerto con l'Economia, una commissione per aggiornare le tabelle che indicano le percentuali di invalidità civile.

Firma autografa in atti di liquidazione, accertamento e riscossione (articolo 15, commi 7 e 8). La firma autografa prevista sugli atti di liquidazione, accertamento e riscossione dalle norme che disciplinano le entrate tributarie erariali amministrate dalle Agenzie fiscali e dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato può essere sostituita dall'indicazione a stampa del nominativo del soggetto responsabile dell'adozione dell'atto in tutti i casi in cui gli atti medesimi siano prodotti da sistemi informativi automatizzati. La norma ha come scopo quello di rendere più efficienti le attività istituzionali seriali, fermo restando la validità dell'atto amministrativo. Un provvedimento dei direttori delle agenzie fiscali e del direttore generale dell'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato individuerà gli atti interessati dalla disposizione.

Gestioni in house (articolo 19, comma 5). Le amministrazioni dello Stato, cui sono attribuiti per legge fondi o interventi pubblici, possono affidarne direttamente la gestione, nel rispetto dei principi comunitari e nazionali conferenti, a società a capitale interamente pubblico su cui le predette amministrazioni esercitano un controllo analogo a quello esercitato su propri servizi e che svolgono la propria attività quasi esclusivamente nei confronti dell'amministrazione dello Stato. Gli oneri di gestione e le spese di funzionamento degli interventi relativi ai fondi sono a carico delle risorse finanziarie dei fondi stessi.

Giochi (articolo 21). I Monopoli avranno il compito di avviare le attività necessarie alla realizzazione di una nuova procedura di selezione per la raccolta e la gestione delle lotterie nazionali a estrazione istantanea e differita, considerato l'approssimarsi della scadenza della concessione in corso. La norma introduce la possibilità, da parte di più soggetti, di vedersi attribuita la concessione per l'esercizio del medesimo gioco, all'esito di una procedura di selezione aperta, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria. Il sistema di aggiudicazione si basa sulla "offerta economicamente più vantaggiosa" da valutarsi principalmente in ragione dell'offerta al pagamento di una somma, a titolo di una tantum, individuata attraverso il sistema del rialzo, rispetto a una base d'asta di partenza che sia in grado di assicurare maggiori entrate, in misura non inferiore complessivamente a 500 milioni euro nell'anno 2009 e a 100 milioni nell'anno 2010. La disposizione contiene, inoltre, una serie di criteri per la redazione del relativo bando in funzione di perseguire i preminenti interessi pubblici della sicurezza del gioco, della efficacia ed efficienza del sistema organizzativo, specie quello connesso al pagamento delle vincite e relativo sistema dei flussi finanziari, quello connesso a un effettivo controllo del pay-out, nonché quello della capillarità e efficienza della rete distributiva. Le concessioni così attribuite, eventualmente rinnovabili per non più di una volta, hanno una durata massima pari, di norma, a 9 anni, comunque suddivisi in 2 periodi rispettivamente di 5 e 4 anni. La prosecuzione della concessione per il secondo periodo è subordinato alla positiva valutazione dell'andamento della gestione da parte dell'amministrazione concedente, da esprimere entro il 1° semestre del 5 anno di concessione.

Indennità di trasferta e lavoro straordinario (articolo 17, comma 35). Si indirizzano le risorse derivanti dalle agevolazioni fiscali e contributive sull'indennità di trasferta e sul lavoro straordinario, a tutt'oggi non utilizzate e disponibili, alle diverse finalità di protezione ambientale e per la sicurezza della circolazione, anche con riferimento agli oneri relativi all'utilizzo delle infrastrutture.

Indice indirizzi amministrazioni pubbliche (articolo 17, comma 29). Al fine di assicurare la trasparenza delle attività istituzionali, è istituito l'indice degli indirizzi delle amministrazioni pubbliche, nel quale sono indicati la struttura organizzativa, l'elenco dei servizi offerti e le informazioni relative al loro utilizzo, gli indirizzi di posta elettronica da utilizzare per le comunicazioni e per lo scambio di informazioni e per l'invio di documenti a tutti gli effetti di legge fra le amministrazioni e fra le amministrazioni e i cittadini.

Interventi urgenti reti energia (articolo 4). Sarà un dpcm, sentiti gli enti locali interessati, a individuare gli interventi relativi a reti per la trasmissione e distribuzione dell'energia, realizzati con capitale prevalentemente o interamente privato, per i quali ricorrano particolari ragioni di urgenza in riferimento allo sviluppo socio-economico del Belpaese e che devono essere effettuati con mezzi e poteri straordinari. Ogni intervento, dichiarato indifferibile, sarà seguito da un commissario ad hoc che emana gli atti e i provvedimenti, nonché cura tutte le attività occorrenti al finanziamento, alla progettazione, all'autorizzazione, alla realizzazione e all'effettiva realizzazione dell'intervento, nel rispetto delle disposizioni comunitarie e con poteri sostitutivi e derogatori.

Lavoro flessibile (articolo 17, commi 26 e 27). Al fine di combattere gli abusi nell'utilizzo del lavoro flessibile, entro il 31 dicembre di ogni anno, sulla base di apposite istruzioni fornite dalla Funzione Pubblica, le amministrazioni sono tenute a redigere un analitico rapporto informativo sulle tipologie di lavoro flessibile utilizzate da trasmettere, entro il 31 gennaio di ciascun anno, ai nuclei di valutazione o ai servizi di controllo interno.

Lotta ai paradisi fiscali (articolo 12). Giro di vite su elusione ed evasione internazionale. Con una norma presuntiva, si stabilisce che investimenti e attività finanziarie fatte da italiani in paradisi fiscali sono illegali e vanno considerati come redditi sottratti a tassazione. Le Entrate istituiranno, in coordinamento con la Guardia di finanza, un'unità speciale per pizzicare i furbi. Le disposizioni danno attuazione alle intese che sono state raggiunte fra Stati aderenti all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) in materia di emersione di attività economiche e finanziarie detenute da Paese con regimi fiscali privilegiati. Lo scopo è quello di migliorare il livello di trasparenza fiscale (attualmente insoddisfacente) e incrementare la cooperazione amministrativa fra Stati.

Massimo scoperto (articolo 2, comma 2). Previsto che l'ammontare del corrispettivo omnicomprensivo non possa superare lo 0,5%,per trimestre, dell'importo dell'affidamento, a pena di nullità del patto di remunerazione. La novità sarà operativa dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto di manovra estiva. Il ministro dell'Economia, con propri provvedimenti, assicurerà la vigilanza sull'osservanza delle prescrizioni del presente articolo.

"Mille" proroghe (articoli 23 e 24). Tra le principali, si segnala lo slittamento in materia di trasporto di persone mediante autoservizi non di linea. Bisognerà aspettare il 31 dicembre 2009, per consentire la conclusione dei lavori del tavolo tecnico attualmente operativo tra il ministero delle Infrastrutture, le rappresentanze regionali e comunali e le associazioni di categoria interessate per addivenire a una rivisitazione concordata della normativa che disciplina la materia del servizio taxi e noleggio con conducente. Proroga, poi, ma non oltre il 31 dicembre 2009, per la possibilità per i consulenti finanziari non iscritti all'albo (ancora da emanare) di continuare a esercitare l'attività di intermediazione. Avranno, invece, tempo fino al 31 dicembre 2010, le strutture alberghiere, con oltre 25 posti letto, per completare l'adeguamento delle strutture alberghiere alle disposizioni in materia di prevenzione incendi. Proroghe ad hoc sono previste per l'Abruzzo. E bisognerà, ancora, aspettare altri 12 mesi, per l'entrata in vigore della class action, l'azione collettiva risarcitoria prevista dalla Finanziaria per il 2008. Si prevedono, inoltre, una serie di disposizioni e atti per assicurare la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché la proroga della partecipazione del personale delle Forze Armate e di polizia alle missioni internazionali fino al 31 ottobre 2009, prevedendo una spesa complessiva di 510 milioni di euro.

Notifiche cartelle di pagamento (articolo 15, commi da 3 a 5). Viene ridotto da 11 mesi a 9 mesi il termine a disposizione degli Agenti della riscossione per le notifiche delle cartelle di pagamento, per non incorrere nel rischio del diniego del diritto al discarico in caso di inesigibilità. Ciò, al fine di realizzare un corretto equilibrio tra le esigenze operative degli stessi agenti della riscossione e quelle degli enti creditori. Specificato che le nuove norme si applicano ai ruoli consegnati agli agenti della riscossione a decorrere dal 31 ottobre 2009.

Pagamenti più veloci da parte dello Stato (articolo 9). Nell'ambito della lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, le pubbliche amministrazioni dovranno adottare, entro il 31 dicembre 2009, misure organizzative idonee a garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti e dovranno pubblicare le disposizioni adottate sul proprio sito Internet. Il funzionario che adotta provvedimenti che comportano impegni di spesa ha l'obbligo di accertare preventivamente che il programma dei pagamenti necessari sia in linea con gli stanziamenti di bilancio e con le regole della finanza pubblica. La violazione di questo obbligo comporta responsabilità disciplinare e amministrativa. Qualora, poi, lo stanziamento di bilancio (per ragioni sopravvenute) non consenta di far fronte all'obbligo contrattuale, l'amministrazione è tenuta ad adottare tutte le opportune iniziative (anche di tipo contabile) per evitare la formazione di debiti pregressi. Prevista una deroga per le aziende sanitarie, ospedaliere, ospedaliere universitarie, compresi i policlinici universitari, gli Irccs pubblici, anche trasformati in fondazioni. Via XX Settembre controllerà l'adempimento di questi obblighi e dovrà ricevere l'ammontare esatto dei crediti per somministrazioni, forniture e appalti maturati dai ministeri al 31 dicembre 2008, che saranno iscritti nel conto dei residui passivi del bilancio dello Stato 2009. Tali crediti saranno liquidati nei limiti delle risorse disponibili in sede di assestamento del bilancio.

Pignoramenti presso terzi (articolo 15, comma 2). In materia di adempimenti del sostituto di imposta in ipotesi di somme liquidate a seguito di pignoramento presso tersi, si specifica che la ritenuta, ove prevista, deve esser effettuata dal terzo esecutato. Al fine di semplificare l'adempimento del sostituto, si stabilisce, anche, che la ritenuta è effettuata nella percentuale del 20 per cento. Con successivo provvedimento del direttore delle Entrate dovranno essere stabilite le modalità con le quali il terzo esecutato deve assolvere gli adempimenti dichiarativi e deve comunicare al soggetto debitore (tipo, datore di lavoro, ente pensionistico, committente) le ritenute effettuate al fine di consentire a questi di effettuare il conguaglio. Si vuole così porre fine alla annosa disputa fra datori di lavoro e istituti bancari, debitori dei primi, in ordine alla corretta individuazione del soggetto tenuto a effettuare gli adempimenti del sostituto di imposta (erogante o terzo esecutato) nonché della misura in cui tale prelievo deve essere operato. Ma c'è anche una finalità di cassa. La novità, infatti, ha effetti positivi sul gettito in quanto evita che, in considerazione della attuale incertezza applicativa, i redditi erogati non siano assoggettati a ritenuta da parte del sostituto ed eventualmente a imposta da parte del percettore.

Plusvalore aureo bancario (articolo 14). La norma assoggetta a imposizione sostitutiva le componenti iscritte in bilancio originate dalle valutazioni al cambio di fine esercizio delle disponibilità in metalli preziosi detenute nell'ambito dell'impresa, con esclusione ovviamente di quelle detenute per conto terzi. Quanto alle modalità di tassazione, si prevede espressamente che le predette plusvalenze sono assoggettate, separatamente dall'imponibile complessivo, a un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e relative addizionali nonché dell'imposta regionale sulle attività produttive, con l'aliquota del 6 per cento. Si chiarisce, poi, che le novità illustrate trovano applicazione a decorrere dal periodo d'imposta in corso all'entrata in vigore del presente decreto. Per tale periodo di imposta, il versamento dell'imposta sostitutiva, commisurata ai dati risultanti dal bilancio relativo al periodo di imposta precedente, a titolo di acconto, deve essere effettuato entro il termine di scadenza del versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi relativo al periodo di imposta in corso alla entrata in vigore del provvedimento in esame. In alternativa il contribuente può scegliere di versare entro la predetta data il 50% dell'imposta e la restante quota in due rate di pari importo entro il termine di versamento a saldo delle imposte sui redditi relativo all'anno di imposta 2009. Specificato, anche, che tale imposta sostitutiva, da imputare a conto economico dell'esercizio e il cui pagamento vale ai fini del riconoscimento fiscale dei plusvalori tassati, non è deducibile ai fini della determinazione del reddito. Per l'accertamento, la liquidazione, la riscossione e il contenzioso si applicano le disposizioni in materia di imposte sui redditi.

Premio di occupazione (articolo 1, commi da 1 a 4). In considerazione dell'eccezionale periodo di crisi e, in via sperimentale per gli anni 2009 e 2010, si consente alle imprese di utilizzare in progetti di formazione o riqualificazione i lavoratori già destinatari di trattamenti di sostegno al reddito in costanza del rapporto di lavoro. L'intervento costa 20 milioni di euro, nel 2009, e 150 milioni, nel 2010, da attingere al Fondo sociale per l'occupazione e la formazione. L'attuazione della disposizione sarà supervisionata (e attuata operativamente) dall'Economia e l'inserimento del lavoratore nelle attività del progetto potrà avvenire sulla base di uno specifico accordo tra le parti sociali da stipularsi presso il ministero del Lavoro, che punta a incentivare e valorizzare il capitale umano nelle imprese. Ai lavoratori spetta, oltre al trattamento di cassa integrazione (80% dello stipendio), anche la differenza tra trattamento di sostegno al reddito e retribuzione, che è a carico dell'azienda.

Rateizzazione pagamenti (articolo 15, comma 6). In considerazione della crisi globale in atto e dei conseguenti riflessi negativi che le difficoltà finanziarie delle imprese hanno in relazione all'obbligo dell'esborso finanziario, in unica soluzione, legato all'adeguamento Iva alle risultanze degli studi di settore, la disposizione garantisce l'applicabilità delle regole dettate per il pagamento rateale delle somme dovute a titolo di saldo e acconto delle imposte anche alla maggiore imposta sul valore aggiunto derivante dall'adeguamento.

Ripresa versamenti Abruzzo (articolo 25, commi 2 e 3). Dovranno avvenire senza l'applicazione di oneri accessori, mediante 24 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di gennaio 2010.

Sanità (articolo 22). Si interviene sulla programmazione delle risorse per la spesa sanitaria. Slitta al 31 luglio 2009 (dal 31 ottobre 2008) il termine per la stipula della specifica intesa tra Stato e regioni (province autonome), cui è subordinato il finanziamento integrativo al Ssn a carico del bilancio dello Stato, previo raggiungimento dei programmati obiettivi di riorganizzazione delle strutture sanitarie e di contenimento dei costi del relativo settore. La stessa intesa dovrà, pure, confermare, per il 2010 e 2011, le anticipazioni a titolo di premialità in favore delle regioni adempienti. Da segnalare, anche, lo spostamento, sempre al 31 luglio 2009, del termine ultimo di stipula dell'intesa, pena l'intervento del Welfare e dell'Economia, per la fissazione di standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi, utili a garantire uniformità su tutto il territorio nazionale dei livelli essenziali di assistenza sanitaria. La disposizione prevede, in caso di mancata intesa entro il termine sovra citato, comunque il mantenimento nella misura del 7% dello standard dimensionale del disavanzo sanitario strutturale rispetto al finanziamento ordinario e alle entrate regionali, al cui raggiungimento scatta obbligatoriamente la sottoscrizione dei piani di rientro. Si introducono, anche, nuovi adempimenti regionali: la trasmissione entro il 30 settembre 2009, e comunque con cadenza annuale, di un provvedimento ricognitivo delle prestazioni aggiuntive rispetto ai livelli essenziali di assistenza, con indicazione della specifica fonte di finanziamento non a carico del Ssn e l'accertamento della qualità delle procedure amministrativo-contabili sottostanti alla corretta contabilizzazione dei fatti aziendali, previa fissazione di criteri con decreto del Welfare, sentite le regioni, da emanarsi entro il 31 ottobre prossimo. Da segnalare, infine, l'ististuzione, presso l'Economia, di un fondo di 50 milioni di euro, a decorrere dall'anno 2009, (alimentato da un contributo annuo fisso) a favore dell' Ospedale pediatrico Bambino Gesù.

Scambi informativi (articolo 15, comma 1). Per stanare eventuali imbroglioni, dal 1° gennaio 2010, tutte le pubbliche amministrazioni, a partire da quella Finanziaria, saranno tenute a fornire all'Inps tutti i dati sui titolari di prestazioni pensionistiche o assistenziali e rispettivi coniugi e familiari.

Sfratti sospesi (articolo 23, comma 1). Sfratti sospesi per altri 6 mesi: e cioè, fino al 31 dicembre 2009.

Società pubbliche (articolo 19). Anche loro sono soggette alle norme che impongono divieti o limitazioni alle assunzioni di personale. Dovranno, poi, adeguare le politiche di personale alle disposizioni vigenti per le amministrazioni controllanti in materia di contenimento degli oneri contrattuali e delle altre voci di natura retributiva o indennitaria e per consulenze. Prevista, pure, che la delibera di autorizzazione all'assunzione di nuove partecipazioni e il mantenimento delle attuali deve essere trasmessa alla sezione competente della Corte dei conti. Inoltre, in luogo della riduzione dei componenti degli organi societari delle società controllate da amministrazioni pubbliche, previste dalla Finanziaria per il 2008, si prevede che l'organo di amministrazione, previa delibera dell'assemblea dei soci, possa attribuire deleghe operative al presidente, nonché delegare proprie attribuzioni a un solo componente, determinando in concreto il contenuto delle deleghe e i relativi compensi.

Svalutazione fiscale dei crediti in sofferenza (articolo 7). Si inserisce nel testo dell'articolo 106 del Tuir, il comma 3-bis, relativo alla deducibilità delle svalutazioni dei crediti e degli accantonamenti per rischi su crediti degli enti creditizi e finanziari di cui al Dlgs 87/1992. In particolare, per talune categorie di crediti segnatamente individuati e concessi a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2009 (dal 2010 per i soggetti con periodo d'imposta coincidente con l'anno solare), le modifiche introdotte dispongono, l'aumento della misura percentuale della svalutazione fiscalmente deducibile e degli accantonamenti per rischi su crediti dallo 0,30% allo 0,50% e la riduzione, da diciotto a nove, del numero di periodi di imposta nei quali è possibile portare in deduzione l'importo delle svalutazioni che eccedono i limiti annuali di deduzione. Si chiarisce, poi, che i crediti per i quali è possibile fruire della svalutazione nella misura dello 0, 50% sono quelli non assistiti da garanzia o misure agevolative prestate dallo Stato, da enti pubblici da altri enti controllati direttamente o indirettamente dallo Stato. L'eccedenza della svalutazione di periodo rispetto alla misura deducibile in ciascun esercizio, formatasi a decorrere dall'esercizio di prima applicazione delle disposizioni del comma 3-bis, è deducibile in quote costanti negli esercizi successivi fino al nono esercizio successivo a quello in cui si è formata. Chiarito, poi, pure, che per il periodo di imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente provvedimento la disciplina introdotta con la norma in commento si applica ai crediti erogati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto stesso. All'Agenzia delle entrate, infine, i compiti di controllo mirati alla corretta applicazione delle nuove norme, prevedendo altresì, per i casi di violazione, l'applicazione di sanzioni nella misura massima.

Studi economici e sociali (articolo 11). Prevista un'integrazione dei sistemi informativi dei ministeri dell'Economia e del Lavoro, allo scopo di costituire un sistema unitario, quale base di riferimento essenziale per lo svolgimento di studi mirati alla elaborazione di politiche economiche e sociali. Il processo di integrazione assicurerà, in particolare, il conseguimento di dati macronumerici. Ma se dovessero entrare in ballo dati personali, le modalità di utilizzo integrato dei sistemi informativi, nella parte eventualmente concernente tali dati personali, saranno definite, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.

Surrogazione mutuo (articolo 2, comma 3). Prevista, a favore dei clienti, un'ipotesi di risarcimento per il caso in cui la surrogazione del mutuo non si perfezioni entro 30 giorni dalla data della richiesta da parte della banca cessionaria alla banca cedente dell'avvio delle procedure di collaborazione interbancarie ai fini dell'operazione di surrogazione. In questo caso, la banca cedente è, comunque, tenuta a risarcire il cliente l'1% del valore del mutuo per ciascun mese o frazione di mese di ritardo. Resta ferma la possibilità per la banca cedente di rivalersi sulla banca cessionaria nel caso il ritardo sia dovuto a cause imputabili a quest'ultima. Anche in questo caso (come nell'ipotesi del tetto allo 0,5% del massimo scoperto) le disposizioni sono operative dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto di manovra estiva.

Tesoreria statale (articolo 18). Con appositi decreti (non regolamentari) di via XX Settembre sono fissati criteri, modi e tempi per l'utilizzo delle disponibilità esistenti sui conti di Tesoreria dello Stato per le società non quotate a totale partecipazione statale, previa garanzia che il ricorso a qualsiasi forma di indebitamento avvenga solo in assenza di disponibilità e per effettive esigenze di spesa. Sempre decreti dell'Economia potranno stabilire che tali società debbano detenere le proprie disponibilità finanziarie in appositi conti correnti presso la Tesoreria dello Stato, fissando, pure, l'eventuale tasso di interesse da riconoscere sulla giacenza affluente su tali conti correnti, per la parte, però, non proveniente dal bilancio dello Stato.

Visite fiscali (articolo 17, commi 23 e 24). Le pagano le Usl, che avranno per questo scopo un finanziamento ulteriore, considerato come gli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti dal servizio per malattia effettuati dalle aziende sanitarie locali su richiesta delle amministrazioni pubbliche interessate rientrano nei compiti istituzionali del Servizio sanitario nazionale. Torna, poi, di 4 ore la reperibilità a casa del personale pubblico malato: dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19.

3 luglio 2009

 

 

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